Un recentissimo studio potrebbe gettare nuova luce su Stonehenge, il celebre monumento megalitico che domina la Piana di Salisbury nello Wiltshire, in Inghilterra. Secondo gli archeologi dello University College di Londra, il monumentale cerchio di pietre fu utilizzato nelle prime fasi di costruzione, e per 500 anni (tra il 3100 e il 2600 a.C.), come necropoli con tombe a cremazione di particolari individui eminenti, le cui sepolture erano connesse e delle stele. In seguito chi frequentava il sito smise di cremarvi i defunti e seppellirli all’interno, preferendo inumarli altrove.
Lo studio, condotto dal prof. Mike Parker-Pearson dello University College London e da alcuni suoi colleghi e pubblicato sulla rivista “Antiquity”,pubblicato sulla rivista “Antiquity”, ha evidenziato come la funzione di Stonehenge sia cambiata nel tempo: da cerchio di pietre erette come stele funerarie connesse alla sepoltura di particolari individui, considerati rilevanti nella società, esso si trasformò col tempo in luogo di culto frequentato dalla collettività…
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